giovedì 3 ottobre 2013

La truffa del cosiddetto Riscaldamento Globale Antropogenico (AGW)

Affrontiamo nuovamente il tema del riscaldamento globale, da una prospettiva alternativa a quella che voglioni imporci i media.

Riscaldamento globale? Mai stati così al freddo
di Franco Battaglia*

Mi tocca fare l'antipatico, cosa che non mi costa fatica e mi riesce pure bene: 13 anni fa scrivevo che la causa antropica del riscaldamento globale non poteva che essere un grosso granchio (una bufala, scrisse il titolista). Il fatto è che i ghiacci in entrambi i poli, massime quello antartico, si stanno espandendo, è da 12 anni che le temperature globali hanno smesso di crescere, sull'aumento del livello del mare (circostanza in atto da 18mila anni) non si osserva alcuna accelerazione, i tornadi e gli uragani sono al loro minimo storico e,piaccia o no, anche la popolazione degli orsi polari è in aumento.

Naturalmente quelli dell'Ipcc - che è un organismo politico dell'Onu mascherato da organismo scientifico - continuano col loro mantra, né possono fare altrimenti: dovrebbero restituire il premio Nobel (che, ricordiamo, fu dato loro non per la scienza ma, come si addice ad ogni soggetto politico, per la pace). Se vi chiedete perché mai la politica ha inteso costruire questo mega-inganno planetario, la risposta è: per attuare le politiche energetiche di promozione delle tecnologie eolica e fotovoltaica, che senza inganno mai sarebbero state prese in qualche considerazione. Per anni mi hanno trattato da eretico, ora i media cominciano ad aprire lentamente gli occhi. Perfino il buon Giovanni Sartori, dopo che per mezza dozzina di ferragosti ha tediato i lettori della prima pagina del Corsera con lo spettro delle venefiche emissioni di CO2, lo scorso agosto ha cominciato a ricredersi, manifestando una onestà intellettuale che è mio dovere riconoscergli visto che ne ho in cuor mio dubitato.

La procedura adottata ha indotto l’Ipcc a scegliere selettivamente le risultanze a favore della ipotesi da provare. Ma il metodo scientifico, funziona diversamente. Al cospetto di un’ipotesi, bisogna invece procedere col formulare l’ipotesi nulla – cioè l’ipotesi che nega l’ipotesi che si vuole controllare – e cercare di falsificarla; solo se si riesce a falsificare l’ipotesi nulla allora si accetta l’ipotesi che interessa. Nel caso specifico, bisognerebbe falsificare la seguente affermazione: il clima odierno è d’origine naturale. Procedendo secondo i canoni del metodo scientifico, facciamo allora vedere che quest’ultima ipotesi non viene falsificata e adduciamo alcune circostanze e ricordiamo perché possiamo avere la certezza che le emissioni antropiche di CO2 non hanno alcuna influenza sul clima:

  1. Primo, il pianeta è stato più caldo di oggi nel periodo caldo medievale. I dati geologici ci informano che la storia climatica della Terra è quella di un pianeta essenzialmente freddo, che vive ogni 100.000 anni periodi di optimum climatico. Noi viviamo in un tale periodo, ma tutti i precedenti periodi di optimum climatico sono stati più caldi di quello odierno: siamo in un optimum climatico che, manco a farlo apposta, non è mai stato così freddo! Il clima dei precedenti periodi caldi, più caldi dell’odierno, non possono che essere stati di origine naturale.
  2. Secondo, non da 100 anni (con l'industrializzazione), ma è da 400 anni che il pianeta si sta scaldando, perché sta uscendo dalla piccola era glaciale che ha avuto il suo minimo nel XVII secolo. L’attuale riscaldamento globale non si è avviato un secolo fa in concomitanza con le emissioni di Co2, ma ben 4 secoli fa, quando il pianeta era al minimo della cosiddetta Piccola Era Glaciale (Peg). (Gli astrofisici lo chiamano Minimo di Maunder, corrispondente ad un minimo d’attività solare). Intorno al 1650, il pianeta ha cominciato a scaldarsi e ad uscire dalla Peg, e ha continuato a farlo, con varie oscillazioni, fino ai giorni nostri. Non a caso si sente spesso dire dai media che è da 400 anni che non si registrano temperature alte come quelle odierne. Appunto: 400 anni fa si era nel pieno della Peg. L’uscita dalla Peg è cominciata 400 anni fa, e pertanto non può che essere stata di origine naturale.
  3. Terzo, questo riscaldamento ha avuto un arresto tra il 1940 e il 1975, proprio in pieno boom demografico, industriale e di emissioni.  L’uscita dalla Peg non è stato un processo monotòno ma, piuttosto, l’aumento della temperatura ha subìto arresti e inversioni. 
  4. Quarto, come già accennato, un altro arresto lo sta avendo da 12 anni, con le emissioni che hanno continuato a crescere esponenzialmente, con le temperature globali che hanno smesso di crescere. Ancora una volta, il clima del pianeta è governato da fenomeni naturali, visto che si è raffreddato proprio quando le emissioni di gas-serra sono state ai loro massimi.
  5. Quinto, dei periodi caldi che il pianeta vive, interrompendo ogni 100mila anni la fase glaciale, questo nostro è, manco a farlo apposta, proprio il più freddo di tutti. L'Ipcc se ne faccia una ragione.
Vi sono un mucchio d’altre cose che andrebbero dette. Ad esempio, l’aumento del livello del mare per il quale si fa tanto allarme, è in realtà un fenomeno naturale, in atto da 18.000 anni, cioè da quando il pianta cominciò a uscire dall’ultima era glaciale. Un effetto della Co2, allora, dovrebbe far registrare un’accelerazione in questo aumento: ma nessuna accelerazione si osserva rispetto agli aumenti occorsi nel periodo pre-industriale. E altre cose ancora, ma i punti precedenti sono sufficienti: ogni tentativo di sconfessare l’ipotesi nulla ha fallito.

Possiamo dire allora con certezza che, anche se il Gw (riscaldamento globale) esiste, l’Agw (riscaldamento globale antropogenico) non esiste. Come mai nacque? Bisogna sapere che esistono ragioni tecniche incontrovertibili per le quali si può essere certi che le tecnologie di produzione elettrica eolica o fotovoltaica sono un colossale fallimento e che implementarle comporterebbe un danno economico faraonico con conseguente crisi economica. Solo inventandosi una circostanza secondo cui solo affidandosi a tali tecnologie si scongiurerebbe un danno ancora maggiore, sarebbe stato possibile implementare quelle tecnologie. L’Agw è stato il cavallo di Troia che ha permesso l’attuazione di politiche energetiche volte all’affermazione di quelle tecnologie fallimentari. Tale affermazione si è realizzata, le tecnologie in parola stanno dimostrando di essere quel fallimento che era perfettamente prevedibile (l’impegno economico in esse è la probabile prima causa della grave crisi economica: si pensi che solo per foraggiare la tecnologia fotovoltaica gli utenti elettrici italiani stanno pagando, e continueranno a farlo per 20 anni, 12 miliardi di euro), e nessuna catastrofe climatica è stata evitata perché non v’era alcuna catastrofe da evitare.







*Professore di Chimica Ambientale all'Università di Modena. Co-autore del rapporto NIPCC "Climate Change Reconsidered II"

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